Smart learning
(e non c'era nemmeno il web)
di Massimo Celani, feat. Fedele Paolo
28 febbraio 2020in https://turismoelegislazioneturistica.blogspot.com/
le prime copertine dei materiali didattici
con il logo di Bruno Lavergata
La più famosa è stata la Open Universiy, che si appoggiava alla BBC, poi - a cascata - vennero l'Universidad Nacional de Educación a Distancia, la Fernuniversität (Hagen) e il CUD (Consorzio per l'Università a Distanza) all'epoca in cui Antonio Ruberti era rettore dell'Università di Roma "La Sapienza" e fino al 1992 ministro dell'università e della ricerca. Era un'epoca pre-telematica ma quell'approccio si cominciava a chiamare e-learning, continuing education, insomma complici la RAI e il consorzio Nettuno, si prese a sviluppare la multimedialità con finalità educative e formative. Non a caso il primo direttore del CUD fu Desmond Keegan, un australiano che per ovvi motivi di distanza se ne intendeva. Niente di strano che nel 2020 possa essere la scoperta di un virus a mettere il pepe su un approccio formativo sempre più integrato e multimediale, dal mix di occasioni di studio, formale, non formale e informale, a distanza e faccia a faccia, sempre più smart.
Come scrive M. Sung: "As an alternative to e-learning, smart learning is intelligent and personalized learning to meet learners' diverse needs and learning styles. It can also improve communication, thinking and problem-solving skills by integrating a new type of e-learning technologies with smart devices".
Incredibile ma vero: nel telefonino ci sono più cose di quanto ne sognino le nostre filosofie.
Maurizio Ferraris